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Il Covid fortunatamente sta allentando la sua morsa e la voglia di tornare a viaggiare è tanta. Ma come sono cambiati i comportamenti dei consumatori? Quanto questa pandemia è rimasta “dentro di noi”? Insieme con AstraRicerche abbiamo sondato il terreno, soprattutto su quali siano i desiderata delle persone quando si tratta di viaggi.

Le recenti indagini di AstraRicerche (gennaio-maggio 2022) mostrano come il Covid abbia lasciato un forte segno nei cittadini-consumatori: la popolazione italiana ha interiorizzato inconsciamente alcune paure e porta avanti comportamenti che sono nati o si sono rafforzati durante le fasi più critiche della pandemia.

Ne sono un esempio l’intenzione delle aziende ad aumentare il livello di igienizzazione e sanificazione dei luoghi di lavoro (il 59% investirà più che nel periodo 2018-2019), la richiesta dei lavoratori di maggiore attenzione a questi aspetti (il 64% si aspetta che l’azienda per cui lavora abbia un maggiore impegno in proposito), la forte crescita della preferenza per soluzioni di pagamento contactless (motivata esplicitamente dal senso di maggior sicurezza rispetto all’uso dei contanti e delle forme di pagamento con contatto – come le carte di pagamento tradizionali).

Quest’ultimo aspetto in particolare registra una forte crescita nel mondo del turismo: dal 2021 al 2022 cresce infatti la richiesta di pagamenti contactless (a distanza tramite carta di credito senza contatto o via APP: +5.7%).
Un altro dato interessante riguarda la predisposizione a pagare di più per le vacanze in cambio di maggiore sicurezza. A maggio 2022 il 23.7% della popolazione è disponibile a spendere almeno il 15% in più per una vacanza ‘assicurata’ contro Covid-19 cioè che combini misure preventive e comprenda un’assicurazione in caso di malattia che copra sia i costi del viaggio stesso (se interrotto) sia quelli della cura (ed eventuali altri costi da sostenere, come quelli per l’assenza dal lavoro): era il 37.8% nel 2021, certamente una riduzione, ma resta vero che quasi un italiano su quattro spenderebbe almeno il 15% in più per partire sereno. Questo è in linea con le rilevazioni di AstraRicerche che sottolineano come  fare viaggi di turismo sia stato uno dei primissimi desideri degli italiani in questi due anni, in alcune rilevazioni persino superiore al rivedere parenti o amici lontani.

“La ripresa della domanda di questi ultimi mesi ha dimostrato un grande interesse verso la vacanza e anche il viaggio. Gli andamenti da ormai 2 mesi sono in linea o superiori a quelli del 2019 e dimostrano che la domanda e ancora più importante dell’ultimo anno pre Covid – commenta Franco Gattinoni, Presidente del Gruppo Gattinoni -. Oggi i clienti hanno talmente bisogno di evadere e tornare alle abitudini del passato che hanno superato dubbi e perplessità sul partire, sull’andare all’estero, sull’uscire dall’Europa.”

Continuando con i dati, per il 77.7% degli italiani (interviste a 18-65enni, maggio 2022) è fondamentale o importante che ci sia una sanificazione frequente e certificata degli spazi comuni (per il 33.6% è fondamentale), il 64.8% si aspetta che il personale delle strutture ricettive usi la mascherina e, quando possibile e utile, i guanti; il 65.0% vuole la possibilità di pagamenti contactless (per uno su sei – il 16.4% – è irrinunciabile) e il 52.5% ritiene importante che il check in e il check out siano il più possibile on line per limitare i tempi di contatto al desk. E se è vero che per una parte minoritaria è ancora fondamentale che non ci sia il buffet nella sala ristorante (39.8%, ma solo il 7.6% lo ritiene essenziale), è ancora elevatissima la richiesta di distanziamento negli spazi comuni (68.0% – il 15.0% non ci rinuncerebbe affatto).

Le donne sono molto più sensibili degli uomini su questi temi: ritengono fondamentale la sanificazione nel 39% dei casi (vs 29%), che il personale della struttura usi mascherine e guanti (21% vs 13%), che ci siano distanziamento in spazi comuni (18% vs 12%). I 25-34enni reagiscono alla coda di Covid-19 esigendo pagamenti contactless (25% contro una media del 16%).

È interessante notare il confronto di alcuni parametri con il 2021 (le due rilevazioni sono state effettuate a distanza di 12 mesi esatti l’una dall’altra): scendono di 10 punti percentuali l’assenza di buffet, il personale della struttura con mascherina e guanti, il distanziamento in spazi comuni (ma, come visto, questi ultimi due restano attorno al 65-68%), mentre è sostanzialmente immutata la rilevanza sanificazione frequente (e certificata) degli spazi comuni.

Commenta Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche: “Covid-19 impatta oggi molto di meno sulle vite degli italiani ed è arrivato, per parte della popolazione, il tempo di ‘recuperare il tempo perso’, non solo di tornare a vivere come prima; ma i segni della pandemia sono evidenti e ci aspettiamo che restino a lungo, modificando in modo definitivo le aspettative dei consumatori: il livello di aspettativa è ulteriormente aumentato, ponendo le strutture ricettive e tutto il sistema-turismo di fronte a nuove sfide che – per gli attori qualificati che sapranno affrontarle al meglio – potranno comportare vantaggi competitivi.”

osservatorio

 

“Durante questi due anni il comportamento dei consumatori si è radicalmente modificato – continua Gattinoni -. Pur avendo sempre più bisogno dell’agenzia per le garanzie e la sicurezza sull’organizzazione della propria vacanza (normative, regole, organizzazione, assicurazioni) la frequentano meno utilizzando tutti i mezzi di comunicazione digitale per rapportarsi con il consulente del proprio Punto Vendita per avere preventivi informazioni foto e altro legati al loro progetto di viaggio. Questo comportamento ha permesso alle agenzie di servire anche meglio i clienti offrendo loro più materiale, più informazioni e supportando il cliente nelle ore a lui più consone e concedendo loro pagamenti come la carta di credito ed altre formule di pagamento a distanza.”